Corso di Qualifica Metodo Generale tecnico addetto all’esecuzione PND campo ingegneria civile - Livello 2
UNI 11931:2024 ex UNI/PdR 56:2019 - Medoto Generale (PND)
Le nostre strutture e infrastrutture pubbliche o private, oggi richiedono una maggiore manutenzione e di conseguenza competenze specifiche in materia di controlli dei materiali posti in opera.
Questi controlli sono in grado di fornire indicazioni sullo stato di vita di tali strutture.
Il tecnico/ispettore di prove non distruttive (PND) in ambito civile è una figura professionale specializzata nell'uso di metodologie e strumenti per valutare la qualità, l'integrità e la sicurezza delle strutture civili senza danneggiarle.
Questa figura svolge un ruolo fondamentale nelle fasi di costruzione, manutenzione e ispezione di infrastrutture come edifici, ponti, dighe e altre opere civili.
Il corso BASE sul Metoto Generale per Tecnico/Ispettore di PND in ambito civile, ti consentirà di sostenere l’esame di certificazione e accedere agli altri 7 metodi obbligatori (MG-SC-UT-ES-CH-MP-PC) del settore A “Prove su strutture in calcestruzzo armato normale, precompresso e muratura” della Circolare n. 633/STC.
Qualificarsi secondo la nuova UNI 11931:2024 Metodo Generale, ti apre la strada a nuove opportunità d lavoro.
ISCRIVITI AL CORSO E DIVENTA TECNICO/ISPETTORE DI PND IN AMBITO CIVILE.
VERRAI FORMATO DAI MAGGIORI ESPERTI A LIVELLO NAZIONALE.
DESTINATARI
- Liberi professionisti (ingegneri, architetti, geometri, periti, ecc..)- Ricercatori e sperimentatori di laboratori di prove sui materiali da costruzione
- Tecnici di pubbliche amministrazioni
- Tecnici di imprese
- Tutti colore che voglio iniziare un percorso formativo rivolto al mondo dei PND in ambito civile, in possesso di Laurea o diploma tecnico
CONTENUTI DEL CORSO METODO GENERALE
PARTE TEORICAParte 1: Sistema di certificazione del personale tecnico addetto all’esecuzione delle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile e dei beni culturali ed architettonici e cenni generici sui metodi PND coperti dalla presente norma
Parte 2: Tecnologia e degrado del calcestruzzo
2.1 Tecnologia del calcestruzzo
2.1.1 Componenti del calcestruzzo: cemento, aggregati, acqua, aggiunte ed additivi
2.1.2 Posa in opera e stagionatura del calcestruzzo
2.1.3 Influenza della temperatura e dell’acqua sulle proprietà del calcestruzzo
2.1.4 Calcestruzzo fresco: lavorabilità, perdita di lavorabilità, bleeding e segregazione
2.1.5 Caratteristiche meccaniche del calcestruzzo, durabilità, ritiro, deformazione viscosa
2.1.6 Definizione di resistenza caratteristica
2.1.7 Controllo della qualità del calcestruzzo fresco ed indurito
2.2 Difetti e degrado del calcestruzzo nelle costruzioni in calcestruzzo armato normale e precompresso
2.2.1 Difetti: fuori piombo, non corretta posa in opera, processi non normalizzati di compattazione e
stagionatura, logoramento per abrasione, affioramento di bolle all’estradosso, inestetismi al
disarmo, fessure, microfessure, cavillature diffuse, deformazione di lastre, distacchi corticali,
generazione di polvere, segregazione, nidi di ghiaia, scagliature per reazione alcali-aggregati,
scagliature da cicli di gelo e disgelo, permeabilità, espulsione del copriferro
2.2.2 Degrado per cause fisiche (condizioni ambientali ed effetti dell'inquinamento atmosferico, delle
piogge acide e dei cicli di gelo e disgelo dell'acqua presente all'interno delle porosità della
matrice cementizia), chimiche (carbonatazione, attacco dei cloruri, attacco dei solfati) e
meccaniche (carichi, sollecitazioni, urti, incendi)
Parte 3: Tecnologia e degrado dell’acciaio
3.1 Tecnologia dell’acciaio
3.1.1 Definizione dell’acciaio
3.1.2 Produzione dell’acciaio
3.1.3 Classificazione degli acciai da costruzione: acciaio per calcestruzzo armato normale, acciaio per
calcestruzzo armato precompresso, acciaio per strutture metalliche o composte
3.1.4 Caratteristiche meccaniche dell’acciaio
3.1.5 Definizione di resistenza caratteristica
3.2 Difetti e degrado dell’acciaio nelle costruzioni in calcestruzzo armato normale e precompresso, costruzioni in acciaio, costruzioni composte
di acciaio-calcestruzzo
3.2.1 Difetti: fuori piombo, non corretta posa in opera
3.2.2 Degrado per cause fisiche (condizioni ambientali ed effetti dell'inquinamento atmosferico, delle piogge
acide), chimiche (ossidazione e corrosione) e meccaniche (carichi, sollecitazioni, urti, incendi)
Parte 4: Tecnologia e degrado della muratura
4.1 Tecnologia della muratura
4.1.1 Malte a prestazione garantita, malte a composizione prescritta x
4.1.2 Elementi resistenti in muratura: artificiali e naturali x
4.1.3 Tipologie di muratura: singolo paramento, paramento doppio, pietra squadrata, pietra non
squadrata, muratura listata, ecc.
4.1.4 Caratteristiche meccaniche della muratura
4.1.5 Definizione di resistenza caratteristica
4.2 Difetti e degrado della muratura
4.2.1 Difetti: fuori piombo, non corretta posa in opera, fessure, microfessure, incompatibilità dei
materiali utilizzati nella manutenzione e/o nel restauro
4.2.2 Degrado per cause fisiche (condizioni ambientali ed effetti dell'inquinamento atmosferico, delle
piogge acide e dei cicli di gelo e disgelo dell'acqua presente all'interno delle porosità della
matrice della malta, umidità per risalita capillare), chimiche (attacco dei cloruri, attacco dei
solfati, attacco dei nitrati), biologiche (muffe, funghi, alghe, licheni, colonie di batteri, presenza di
vegetazione) e meccaniche (carichi, sollecitazioni, urti, incendi, erosione per azione meccanica
del vento e della pioggia battente)
Parte 5: Tecnologia e degrado del legno
5.1 Tecnologia del legno (legno massiccio e prodotti di legno incollato)
5.1.1 Specie legnose
5.1.2 Caratteristiche fisiche del legno
5.1.3 Lavorazione del legno
5.1.4 Caratteristiche meccaniche del legno
5.2 Difetti e degrado del legno
5.2.1 Caratteristiche che riducono la resistenza (nodi, inclinazione della fibratura, massa volumica e
velocità di accrescimento, fessurazioni)
5.2.2 Caratteristiche geometriche (smusso e deformazione)
5.2.3 Caratteristiche biologiche, danni meccanici e altre caratteristiche
Parte 6: Tipologie strutturali delle opere civili: edili ed infrastrutturali
6.1 Costruzioni in calcestruzzo armato e precompresso
6.2 Costruzioni in acciaio
6.3 Costruzioni composte in acciaio-calcestruzzo
6.4 Costruzioni in muratura
6.5 Costruzioni in legno
6.6 Costruzioni realizzate con materiali innovativi: FRP, FRCM, CRM e FRC, ecc.
6.7 Ponti
6.8 Gallerie
Parte 7: Organizzazione e gestione delle attività di cantiere, sicurezza nei luoghi di lavoro durante l’esecuzione
delle prove e prime indicazioni sulla valutazione dei rischi e sull’uso dei DPI e delle attrezzature
PROGRAMMA DEL CORSO
1° giorno: 4 ore lezione teorica in DAD frontale (Parte 1 e 7)2° giorno: 6,5 ore lezione teorica in DAD frontale (Parte 2)
3° giorno: 6,5 ore lezione teorica in DAD frontale (Parte 3)
4° giorno: 6,5 ore lezione teorica in DAD frontale (Parte 4)
5° giorno: 4 ore lezione teorica in DAD frontale (Parte 5)
6° giorno: 8,5 ore lezione teorica in DAD frontale (Parte 6)
N.B.: Le ore previste per questo corso, sono calcolate tenendo conto che il candidato sia in possesso dei requisiti per l'accesso alla riduzione del 50% del cumulo di ore previste dalla UNI 11931:2024. Qualora il candidato non sia in possesso dei requisiti, si formulerà un corso specifico per integrare le ore mancanti di addestramento.
SEDE DEL CORSO
Il corso si terrà presso la sede dell'ente di Tiquadro Form srl in C.da Cucullo Zona Ind. - 66026 Ortona (CH).Nel caso in cui non si raggiungesse il numero minimo di partecipanti per sessione, la data scelta sarà spostata alla successiva.
Il corso potrà essere organizzati presso la sede del richiedente solo al raggiungimento minimo di 6 partecipanti.
Per ulteriori informazioni 393818377
REQUISITI MINIMI DI ACCESSO DIRETTO AL CORSO DI LIVELLO 2
in possesso di laurea in materie tecnico-scientifiche (per esempio, ingegneria civile, ingegneria edile, ingegneria dei materiali, architettura, geologia, tecniche della costruzione e gestione del territorio, ecc.) o di diploma in materie tecnico-scientifiche (per esempio: costruzioni ambiente e territorio, perito industriale per l’edilizia, ecc.).REQUISITI MINIMI DI ACCESSO DIRETTO ALL'ESAME DI CERTIFICAZIONE DI LIVELLO 2
Solo per colore che volessero intraprendere il percorso di certificazione e di conseguenza sostenere l'esame con Ente Accreditato, di seguito i requisiti:Addestramento
Si acquisisce con la frequenza al presente corso di formazione.
Esperienza
Il periodo minimo di esperienza da maturare nel metodo di prova nel quale il candidato sta cercando di ottenere la certificazione, deve essere quello indicato nel Prospetto 3 della UNI 11931:2024, con le eventuali possibili riduzioni.
In tutti i punti della norma in cui viene citata la dicitura “attività svolte con continuità s’intende l’aver eseguito o sovrainteso almeno 4 attività all’anno nello specifico metodo PND. Sono da considerarsi attività svolte quelle annoverate nei punti 5.1, 5.2, 5.3, 6, 7.1,7.2, 7.3 del prospetto 10.
Ciascuna attività svolta nello specifico metodo PND deve essere dimostrata mediante evidenza oggettiva documentale, riportando il periodo (inizio e fine), il committente e la descrizione della stessa.
Il riepilogo delle attività svolte deve essere confermato dal datore di lavoro e presentata all’organismo di certificazione. Se il candidato è il datore di lavoro o un libero
professionista, o nei casi in cui, pur essendo lavoratore dipendente, svolga la propria attività in autonomia, la prova documentata dell’esperienza può essere confermata
mediante autodichiarazione, ai sensi della normativa vigente.
Quando una persona si certifica direttamente al livello 2, senza passare dal livello 1, l’esperienza richiesta deve essere pari alla somma dei tempi richiesti per il livello 1 e per il livello 2. Limitatamente a questo caso non si deve concedere alcuna riduzione del periodo di esperienza.
L’esperienza deve essere pratica e ripetitiva, volta ad ampliare le conoscenze sulle diverse tecniche ed affinare l’abilità e la capacità di giudizi
Capacità visiva
Il candidato, prima di sostenere l’esame di certificazione, deve fornire prova documentata di avere una capacità visiva soddisfacente in conformità ai seguenti requisiti (vedere punto 7.4 “Requisiti visivi” della UNI EN ISO 9712):
- l’acutezza visiva da vicino deve permettere come minimo la lettura del Jaeger numero 1o Times New Roman N 4,5 o caratteri equivalenti (con un’altezza di 1,6 mm) ad una distanza non minore di 30 cm con uno o entrambi gli occhi, con o senza correzione.
- la visione dei colori deve essere sufficiente a permettere al candidato di distinguere e differenziare il contrasto tra i colori e le sfumature di grigio utilizzati nel metodo
PND. Tale requisito deve essere verificato entro i 5 anni precedenti l’esame di certificazione e di rinnovo.
I test dell’acutezza visiva da vicino e la visione dei colori devono essere eseguiti ecertificati da un medico, un oculista, un optometrista.
ATTESTATO
Verrà rilasciato un attestato di frequenza alla fine del corso.
Per colore che conseguiranno l'esame di certificazione con l'ente di certificazione con esito positivo, saranno certificati secondo UNI 11931:2024 per il metodo scelto.